Quando il lavoro mi porta lontano inizio a chiedermi quale percorso farò per tornare indietro, con la sottile sensazione che al ritorno non troverò lo stesso posto o non sarò più lo stesso.
E che quindi non ci sarà un vero ritorno. Al di la di ogni fatalismo, ho iniziato a vivere in questo modo i miei viaggi, per non considerarli come delle scatole stagne in una vita fatta di altro. Viaggiare e lavorare, e studiare, e imparare. Viaggiare vivendo, insomma, è per me la forma più soddisfacente di viaggio.
Ora, come per il Mali nel 2009, in breve tempo si concretizza davanti a me un nuovo viaggio fondato sulla fiducia e sul lavoro gomito a gomito sotto il sole del sud del mondo. Soprattutto un altro viaggio in cui la terra cruda sarà al centro delle mie attenzioni.
In agosto e settembre sarò in Baja California Sur, Messico a dare il mio aiuto nel cantiere di un eco-lodge insieme con Giacomo Mencarini, socio fondatore della cooperativa Casadipaglia.
Progettato in bioedilizia, sarà realizzato in balle di paglia con finiture a calce per l’esterno e terra cruda per gli interni. Le tramezzature, i pavimenti e le gli intonaci saranno realizzati in terra cruda, mentre i bagni saranno rivestiti in tadelakt.
Saremo impegnati, inoltre, nella costruzione di un temazcal in terra cruda, e precisamente in adobe (mattoni di terra seccati all’aria).
Analogie con il Mali e con la mia vita qui in Italia, mi confermano che la mia strada è segnata dalla terra cruda.
Con grande gioia aggiornerò il racconto fotografico di questa nuova esperienza.
Foto di Giacomo Mencarini ed Emanuele Cavallo