Tüc as ciamumma dal votï Cosimo
Seduti sotto l’albero siamo in una decina. “Per due settimane abbiamo parlato bene di qualcosa che avevamo sotto gli occhi, e non male di qualcuno che non c’era”. A. ride. Vuole appoggiarci i piedi dentro. Salirci è una piccola sfida. Stare sospesi una possibilità. È un nido di paglia e terra, tenuto da un’ossatura di rami di salice . Sembra una secrezione dell’albero. Chiedo a loro di descriverla per me, perché non chiedono più a cosa serve, perché mi raccontano di antiche costruzioni in terra, perché da sotto gli occhi vedono anche dentro e ci si chiede se da li si veda lontano. Sono divertiti, e imparo che la gratitudine sta tra il lavoro preciso e costante e la gratuità dell’azione. Restano i ritratti dei paesani sotto il nido. La possibilità di abitare la casa. Per noi un invito a ritornare e essere ospiti.
Paola Monasterolo